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Caffè e letteratura

La gente felice legge e beve caffè è il nome di un caffè letterario in Rue Vieille-du-Temple a Parigi gestito da Diane e dal suo amico Felix. La piccola vetrina in legno, la porta con il campanellino al centro che trilla all’ingresso di qualcuno, l’insegna scelta da Diane qualche anno fa (forse cinque) quando ancora l’aggettivo felice aveva per lei un significato.

Le cose belle possono anche finire, con questa possibilità del destino raramente facciamo i conti e quando Diane perde in un tragico incidente stradale Colin e Clara, marito e figlia di pochi anni, la sua vita crolla.

Il suo caffè viene lasciato alla gestione di Felix, le sue giornate passano nel sonno – che è oblio – tra abiti non più lavati di Colin e peluche di Clara stretti al cuore. L’inizio di questo romanzo è straziante.

Diane è una giovane donna che ha perso marito e figlia in un incidente automobilistico. Da quel momento, tutto in lei si fa pietra, ad eccezione del cuore, che continua a battere. Ostinatamente. Dolorosamente. Inutilmente. Smarrita nel limbo dei ricordi, non ritrova più la strada per la vita. La sua sola consolazione è l'amicizia del fedele e disinteressato Felix. Finché, a un anno dalla tragedia, quando i parenti cercano di costringerla ad andare alla cerimonia di commemorazione, decide di lasciarsi tutto alle spalle e partire per l'Irlanda, dove aveva sognato di andare con la sua famiglia. Arrivata a Mulranny, nel cuore della verdissima e piovosa isola di smeraldo, Diane trova due deliziosi "zii" che la adottano e la riempiono d'affetto, e un vicino di casa affascinante quanto burbero dal quale non può fare a meno di sentirsi attratta. Il passato non si dimentica, ma il futuro - forse - è a portata di mano.

Dieta alla caffeina: questa molecola aiuta contro i grassi e gli zuccheri
Io Erre e la pioggia. La vita tra caffè, amore e odio.
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